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Alberelli di Primitivo

Sale price€35,90

Alberelli dal 1960 - L’Astore Masseria – “Astore”

Classificazione: Salento IGP Rosso Biologico
Vitigno: Primitivo
Zona di produzione: Manduria (Taranto)
Terreno: Terra rossa
Sistema di allevamento: Alberello pugliese impiantato nel 1960
Resa media: 20 hl/ha
Vinificazione: In acciaio inox
Affinamento: 18 mesi in tonneau, seguito da affinamento in bottiglia
Gradazione alcolica: 15%
Temperatura di servizio: 18–20 °C


Note di degustazione

Colore rubino impenetrabile. Al naso si apre con un bouquet ampio e complesso: mora matura, amarena durone, cotognata, erbe officinali e radice di liquirizia. Al palato è intenso, strutturato e materico, ma sostenuto da una piacevole freschezza; tannini setosi e perfettamente integrati.


Abbinamenti gastronomici

Ideale con costolette d’agnello alle erbe, lepre alla cacciatora, brasato di manzo al Primitivo e fagiano arrosto.

Alberelli di Primitivo
Alberelli di Primitivo Sale price€35,90

Manufacturing Company

Alberelli di Primitivo


Nati da un’agricoltura pulita e sostenibile, nel rispetto di un paesaggio disegnato dalla cultura e dalla tradizione, dal 2010 i vini de L’Astore sono certificati “prodotti da uve biologiche”. Simbolo del territorio salentino nella sua vocazione rosatista e nei vecchi Alberelli di Negroamaro e di Primitivo; la nostra produzione valorizza gli antichi vitigni autoctoni come il Negroamaro, la Malvasia Nera, la Malvasia Bianca Antica, il Susumaniello ed il Primitivo.

In vigneto: si producono uve biologiche, coltivate senza l’aiuto di sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere) e senza l’impiego di organismi geneticamente modificati;

In cantina: si esegue la vinificazione utilizzando solo i prodotti enologici e i processi autorizzati dal regolamento 203/2012 inoltre, all’interno dei limiti e delle disposizioni imposte dalle normative, ogni produttore biologico certificato, segue la propria condotta specifica, utilizzando le pratiche enologiche che più si avvicinano al concetto personale di “agricoltura sostenibile”.